sabato 2 novembre 2013

Veganismo in poche parole

“Il Veganismo è il principio abolizionista dello sfruttamento degli animali da parte dell'uomo. L'aspetto positivo di questa definizione negativa (non-sfruttamento) è la concessione della libertà. In una parola: emancipazione. Veganismo sarà definito come il principio dell'emancipazione degli animali dallo sfruttamento da parte degli esseri umani.” Leslie Cross

Il veganismo è un'etica che postula l'inclusione degli altri animali nella comunità morale.

Questo significa il riconoscimento degli animali non-umani come soggetti di considerazione morale. O detto in altro modo: implica lo smettere di vedere i non-umani come oggetti o mezzi che esistono per il nostro uso e beneficio, ed iniziare a considerarli come persone. 

Questa posizione si basa su due Principi fondamentali:

Primo; se un essere possiede la capacità di sentire, allora esso avrà coscienza, volontà ed interessi propri e, per tanto, compie l'unico requisito necessario e sufficiente per essere riconosciuto come un individuo dal valore intrinseco, compiuto in se stesso, e non un qualcosa esistente in funzione di uno scopo o di un obbiettivo estraneo ad esso. L'essere individui senzienti rende quindi tutti noi, umani e non-umani, soggetti ai quali devono essere riconosciuti dei diritti fondamentali, come quello alla vita e alla libertà. 

Secondo; una volta che abbiamo riconosciuto l'esistenza del valore intrinseco di questo essere, allora potremo essere giusti rispettando la sua volontà ed i suoi interessi allo stesso livello dei nostri, indipendentemente dalla specie alla quale appartenga l'individuo che possiede volontà e interessi.

Al contrario di quanto può apparire in alcune occasioni, il veganismo non è uno “strumento” o un mezzo (una dieta, uno stile di vita), ma un principio etico. Così lo spiegava Leslie Cross, uno dei fondatori del movimento vegano nei suoi albori:
“È importante ribadire che uno dei risultati di questa definizione è che fa del veganismo un Principio. È, chiaramente, un Principio dal quale nascono alcune pratiche, però è in se stesso un Principio, e non un insieme di pratiche.” “Il veganismo è essenzialmente una dottrina di libertà. Cerca di liberare gli animali dal giogo dell'essere umano, e l'essere umano dal giogo di una falsa credenza, secondo la quale possediamo un diritto morale a considerare gli animali come un mezzo per i nostri fini.” 
L'opposto del veganismo, costituisce una discriminazione ingiusta e arbitraria che si conosce come specismo, e che deriva dal disprezzo e dallo sfruttamento degli altri animali per il semplice fatto che questi non sono esseri umani. Il veganismo si oppone radicalmente a questa discriminazione tramite le scelte individuali di ciascun vegano così come tramite l'attivismo basato sull'educazione creativa e non violenta. 

Non vi è alcuna differenza morale fra l'abusare di esseri umani o abusare di animali non-umani. Ognuno di essi sente e possiede gli stessi interessi basici. Nessuno di essi vorrà essere danneggiato, né che ci si approfitti di esso. Per questo, il sessismo, l'omofobia, il razzismo e lo specismo sono ingiustizie equivalenti. Nessuna ragione morale giustifica il discriminare altri individui per il fatto di appartenere ad una determinata razza, sesso, specie o orientamento sessuale. 

Assumere il principio del veganismo implica che smettiamo di partecipare all'utilizzo di animali non-umani per qualsiasi proposito umano. Quindi non mangiarli, non vestirci con pezzi dei loro corpi, non partecipare a nessuna attività che implichi utilizzarli. Non abbiamo necessità di usare gli altri animali per vivere, e abbiamo a disposizione varie opzioni in tutti gli ambiti (alimentazione, abbigliamento, lavoro, ozio...) che non implichino l'utilizzare non-umani. Lo strumento per fare in modo che questo principio si applichi a tutta la società è l'attivismo nel quale tutti dovremmo applicarci proporzionalmente alle nostre possibilità. Se per coerenza assumiamo il principio del veganismo in tutti gli ambiti della nostra vita (alimentazione, abbigliamento, ozio, lavoro...) allora dovremmo ugualmente applicarlo all'attivismo. Un attivismo quindi basato sulla promozione e la diffusione del veganismo a tutti i livelli. 

Il veganismo non discrimina moralmente gli individui sulla base della loro specie, e si focalizza su un determinato pregiudizio (lo specismo) che sì discrimina ingiustamente gli animali non-umani per quanto riguarda la considerazione morale, per considerarli dei meri oggetti che esistono per un beneficio degli umani. Come attiviste, ci applichiamo perché si stabilisca l'uguaglianza e si riconosca il valore morale, intrinseco, dei non-umani. 

Il veganismo può essere inteso come un'estensione del principio di non violenza alla nostra relazione con gli altri animali. Abbandonare l'odio e lo scontro e sviluppare le nostre vite senza ricorrere alla violenza significa basare le nostre relazioni sulla ragione, sull'empatia.

Tratto da Filosofía Vegana —pagina in lingua spagnola— tradotto da Antonio De Agostini



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